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Incontro a Roma Ministro dell’Agricoltura 27.04.18




Introduzione al progetto – Documento preliminare all’incontro


L’incontro di oggi mira a portare a conoscenza dell’On. Ministro della Repubblica

del Senegal il progetto in corso, volto a migliorare le condizioni di vivibilità della

popolazione residente in Casamance e non solo, da parte della FACE

(Federazione delle Associazioni Casamancesi all’estero), dei Partenari ICARE,

MUSOCO e dei Dipartimenti di Ziguinchor, Oussouye, Bignona, Sedhiou e Kolda

della Casamance, in collaborazione con il Prof. Sarti (Prof. Ordinario di Rischio

Geologico e Climatico Università Politecnica delle Marche), l’Ing. Tosini

(Direttore Fondazione Ca’ Vendramin e Rappresentante di Deltamed –

Associazione che unifica i delta delle zone umide litoranee del Mediterraneo) e il

Dott.re Aleksander Zaremba (Consulente per lo sviluppo rurale).


L’obiettivo è di sviluppare un progetto volto alla produzione agricola di riso ed

altre colture, utili a garantire l’approvvigionamento alimentare alla popolazione

casamancese. La Casamance, storicamente conosciuta come il granaio del

Senegal, da alcuni decenni ha subito un grave calo di produzione agricola a causa

dei cambiamenti climatici e della risalita del cuneo salino all’interno del fiume

Casamance e dei suoi marigot. Inoltre, l’acqua ormai pesantemente salinizzata,

produce la conseguente infertilità e desertificazione e dei terreni. La proposta è

quindi di fare uno studio approfondito nell’area della Casamance, mettendo in

campo diverse competenze e conoscenze partendo dagli studi prodotti in questi

decenni, per avere innanzitutto un quadro generale della situazione, ipotizzando

di conseguenza un insieme di soluzioni, per poi focalizzarsi su progetti pilota.


La riunione ha l’obiettivo di presentare la proposta all’On. Ministro e di mettere a

conoscenza le Istituzioni senegalesi, del progetto messo in campo per la

Casamance. La presenza dell’On. Ministro dimostra l’interesse per i progetti

ipotizzati dalle Onlus senegalesi e dai partner internazionali, ed è fondamentale

come valore aggiunto per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.


Di seguito una breve sintesi sulla nascita di questo progetto.

La collaborazione tra gli enti sopracitati è nata perché le ONLUS italiane che

lavorano per la Casamance fungono da intermediari tra i dipartimenti senegalesi

di Ziguinchor, Bignona, Sedhiou, Oussuye e Kolda aderenti al progetto e gli altri

membri italiani ed esteri che vi collaborano.


In particolare, visti gli obiettivi della Fondazione Ca’ Vendramin e l’Associazione

Deltamed, relativi alle tematiche di natura idraulica, costiera, ambientale, oltre

che economica e sociale connessi agli insediamenti umani e alle esperienze di

lavoro con altri ambiti deltizi che presentano tematiche simili, sono state

interpellate per realizzare un progetto di collaborazione tra enti, al fine di

rispondere alla salinizzazione del territorio in Casamance. La Fondazione Ca’

Vendramin ha risposto positivamente a questo appello, dal quale ne è derivato

un primo incontro tra L’Ing. Tosini, Direttore della Fondazione Ca’ Vendramin in

rappresentanza anche di DELTAMED, e le ONLUS partecipanti al progetto.

L’incontro ha sostanzialmente sancito un rapporto di collaborazione stipulato a

partire dal 20 Maggio 2014 tra le Onlus sopracitate, la Fondazione Ca’

Vendramin ed il suo Comitato Scientifico. Infatti, l’esperienza avuta con il Delta

del Po e con altri ambiti deltizi, nelle quali sussistono problematiche simili a

quelle della Casamance, è utile a fornire un cospicuo apporto di conoscenze ed

esperienze per il presente progetto, anche tramite il Comitato Scientifico della

Fondazione stessa.


Successivamente è stato realizzato un incontro il 5 dicembre 2014, tra il

Comitato Scientifico della Fondazione Ca’ Vendramin, le ONLUS appartenenti al

progetto e alcuni delegati senegalesi, tra cui il presidente della provincia di

Bignona Mamina Kamara. Da questo evento è stata redatta un lettera d’intenti tra

la Fondazione e gli enti appartenenti al progetto.


La Fondazione Ca’ Vendramin inoltre, è membro dell’Associazione Deltamed,

costituitasi il 06/12/2002 presso l'Istituto Agroambientale Terre dell'Ebro

(Amposta-Spagna ), nata su iniziativa della Comunidad General de Regantes del

Canal della Derecha del Ebro ( Spagna ) e del Consorzio di bonifica Delta Po

Adige di Taglio di Po. L’Associazione raggruppa persone giuridiche

rappresentanti dei delta delle zone umide litoranee del Mediterraneo, allo scopo

di interscambiare esperienze e conoscenze sulle problematiche del territorio,

dell'ambiente, oltre che dell'agricoltura sostenibile. Il 24 Settembre 2015 si è

quindi tenuto un Incontro a Ferrara tra il Presidente della FACE e alcuni

rappresentanti di Deltamed, tra cui l'Ing. Tosini e il Presidente di DeltaMed

Manuel Masià, per sottoscrivere la richiesta di adesione dei dipartimenti di

Ziguinchor, Sedhiou, Bignona, Kolda e Oussouye, a Deltamed. È stato quindi

sottoscritto un primo accordo per l’adesione dell’estuario del Casamance a

Deltamed.


Va però ricordato che prima del progetto sopracitato, vi sono stati anche altri

interventi sorti a partire dal 2008, anno di nascita della FACE. I lavori effettuati

riguardano la lotta contro la salinizzazione della Casamance, seguiti in

particolare da I Care Onlus che ha sede a Treviso, oltre che la ristrutturazione

del Liceo agricolo a Bignona, con il contributo della Regione Veneto e dei

Comune di Casier e di Conegliano, in Provincia di Treviso, dove risiede una

numerosa rappresentanza della Comunità dei Casamancesi in Italia. Inoltre,

sono in corso di sviluppo dei progetti per garantire l’approvvigionamento idrico

in alcuni quartieri del villaggio di Kathiamba, oltre che presso le isole di

Karabane e Karone, poiché in alcune aree sussiste l’impossibilità di avere acqua

potabile. Per tanto, va detto che questo progetto in realtà fa parte di un

programma avviato nel 2008.


Facciamo quindi presente all’On. Ministro di considerare che, nonostante siano

stati avviati tali progetti, le Onlus Italiane, i dipartimenti Senegalesi, ma

soprattutto gli immigrati in Italia e all’estero, necessitano di ulteriore supporti.

Questi anni di esperienza ci hanno insegnato che è necessario mettere in sinergia

tutte le forze che operano in questo ambito se vogliamo salvare e sviluppare il

territorio. È infatti possibile che ci siano zone che non sono a conoscenza di tutti

i progetti in corso. Manca purtroppo una forte collaborazione e comunicazione

tra membri ed amministrazioni della stessa Regione. Per questo è necessario

creare una rete strutturata, in modo tale da avere a disposizione best practices

affinchè si realizzi un’unione programmatico/progettuale nei vari territori.


I proponenti stanno valutando di organizzare entro il corrente anno 2017 una

missione in Casamance, per poter visitare l’area e iniziare uno studio sulla stessa,

alla presenza dei tecnici dei Comitati Scientifici delle Fondazioni Ca’ Vendramin e

Deltamed, per poter analizzare in modo complessivo il territorio della

Casamancce. Pertanto, prevediamo che la delegazione sia composta da

tre/quattro tecnici del Comitato Scientifico e di Deltamed, per poter toccare con

mano la realtà del problema e avviare una collaborazione tra tecnici cooperanti e

tecnici/studiosi locali, al fine di dimostrare l’utilità e indispensabilità della

cooperazione tra tutti gli attori: Istituzioni, Enti di Ricerca, Autonomie Locali,

Associazioni e ONG operanti negli stessi territori, Associazioni dei migranti

senegalesi e della Casamance in Europa, anche per l'individuazione delle

necessarie fonti di finanziamento.


Per realizzare ciò, è necessario avere il consenso e la collaborazione delle

Autorità Governative e in particolare dei Ministeri dell'Agricoltura e degli altri

Ministeri competenti, affinchè il viaggio in Casamance sia proficuo e possa

confermare che la collaborazione è di beneficio per il territorio. E' urgente che

la collaborazione abbia avvio anche lungo tutta l'asta del fiume Casamance.

Chiediamo quindi l’approvazione ed il sostegno dello Stato Senegalese e sarà

nostra cura informare e avere l'appoggio anche dell’Ambasciata Italiana in

Senegal.


Programmi di questo livello e dimensione, che possono incidere in modo

significativo nello sviluppo del Senegal e in genere dei paesi dell'Africa Sud

Sahariana, rientrano negli obbiettivi delle politiche di cooperazione allo sviluppo,

per creare le condizioni per un più equo sviluppo del Pianeta, affinché le

popolazioni, e soprattutto i giovani, non siano costrette ad emigrare, molto

spesso anche a rischio della vita, privando i propri Paesi delle forze migliori. Ciò

è possibile, lo ribadiamo, se c'è condivisione, unità di intenti, trasparenza e

fiducia tra tutte le parti.


Infine, vista la disponibilità da parte del Prof. Sarti che ha esperienza nella

realizzazione di progetti in Vietnam, Myanmar, Indocina, relativi la Cooperazione

Sud Sud, che hanno tematiche simili a quelle della Casamance, oltre che del Dott.

Zaremba, che ha vasta esperienza all’interno della FAO in particolare sullo

sviluppo degli ambiti rurali, anche per la ricerca della via più adatta per ritrovare

fondi per finanziare questo progetto, chiediamo il sostegno da parte del governo

alle azioni che proponiamo. Facciamo inoltre presente che la Fondazione Ca’

Vendramin ha stipulato una convenzione con la FAO e si è resa disponibile a

mettere in campo le competenze per poter condividere idee e sviluppare azioni,

anche tramite il coinvolgimento di DeltaMed.



Minuta del 27 Aprile 2017


Ministro Papa Abdoulaye Seck


Ci sono 2 punti fondamentali da considerare:


  1. Attualmente c’è una tendenza all’esodo rurale verso le città in Senegal, ma l’obiettivo è di ribaltare questa situazione, facendo si che dalle città la popolazione tenda a spostarsi verso i villaggi.

  2. L’intenzione politica è di far si che sia possibile la gestione dei terreni per lavorare la terra, in modo che gli emigrati possano tornare per lavorare il proprio territorio, permettendone la coltivazione.


Va considerato che “la terra è il petrolio della popolazione del Senegal”.


Il problema è che le superfici arabili sono diminuite a causa della salinizzazione e

dell’erosione superficiale, ma allo stesso tempo la popolazione è aumentata. Di

conseguenza la riduzione del terreno a disposizione comporta più difficoltà. Va

considerato che nel 1960 la popolazione mondiale aveva ‘a disposizione’ 0,50 ha

di terreno/persona e si prevede che nel 2050 il terreno disponibile a persona

sarà di 0,25 ettari, a causa dell’incremento della popolazione mondiale.


Il futuro dell’agricoltura in Africa dipende fortemente da una buona

organizzazione, perchè la degradazione delle terre costa un punto di PIL all’anno.


Il punto è, capire quali siano le tecniche di sviluppo più adeguate per la

Casamance per ridurre la salinità e quali possono essere le soluzioni migliori per

il territorio. Attualmente vengono utilizzati 3 mezzi principali per limitari i danni

provocati dall’intrusione salina:

  1. La realizzazione di dighe che impediscono il passaggio dell’acqua (ad esempio in pietra, o mediante sacchi di sabbia che creano una barriera);

  2. La realizzazione di barriere dotate di aperture manuali;

  3. L’utilizzo di vegetazione particolarmente resistente alla salinità come mangrovie e vetiver, che sviluppano radici profonde e assorbono la salinità.


La soluzione è quindi l’utilizzo di esperienze che permettano di lottare contro la

salinizzazione. In particolare, è necessario acquisire esperienze relativamente

alla creazione di dighe antisale, dighe di pietra o terra e opere idrauliche.


Bisogna lavorare in particolare sullo sviluppo di 3 settori:

  1. Ecologico;

  2. Della biodiversità (permettere di selezionare varietà di colture che siano più tolleranti alla salinità);

  3. Tecnico.


La Casamance ha una particolarità perché attualmente ha una pluviometria di

800/1000 mm annui, che risulta un vantaggio rispetto al passato.


Bisogna lottare contro la salinità, altrimenti la popolazione rischia di diventare

ancora più povera.


Va ricordato come la Casamance sia stato il granaio del Senegal e quindi è

necessario ridare vocazione agricola al Senegal.


Stiamo producendo strategie e tecniche per rendere autosuficienti i villaggi,

perché arrivando a trovare le soluzioni adeguate possiamo ridare una vita

migliore alla popolazione.


Viene riconosciuta la complessità del problema in Casamance, perché anche lo

stato senegalese non sa dove partire per poter risolvere i problemi. E’ felice di

questa proposta e contatto, perché favorisce la loro politica per arrivare a

trovare la soluzione ideale per il territorio.


È necessario “andare velocemente e bene”. Lo Stato è già convinto e pronto per

procedere, non solo dal punto di vista governativo ma anche dal punto di vista

scientifico.


È possibile contare sull’appoggio di Mariama Drame, Direttrice Generale de

l’ANCAR (Agence National de Conseil Agricol et Rural) e dell’Ambasciatore

Mamadou Saliou DIOUF, perché hanno l’incarico di seguire il progetto e

collaborare con i i partner affiliati.

Saranno inoltre il tramite per enti ed istituti presenti in Senegal:

  • ISRA

  • Istituto Nazionale di Pedologia

  • etc.


Bisogna avere un quadro complessivo della situazione per poter intervenire. È

necessario quindi un viaggio per poter avere un’idea ed effettuare uno studio

complessivo del territorio, per poter operare. Vanno quindi fornite indicazioni

sulle date del viaggio, i componenti della delegazione, in modo tale che il viaggio

previsto venga poi organizzato per garantire lo scambio di conoscenze.


Lavorare via mail non è sufficiente, bisogna andare sul territorio. Non è via mail

che si può risolvere questo problema.


Lo stato è d’accordo sul lavoro previsto, ma ci vuole un buon progetto. Una volta

che sarà sviluppato un buon progetto questo potrà essere finanziato. Il problema

attualmente è che mancano buoni progetti.


La richiesta di finanziamenti a vari enti per il momento deve essere evitata,

affinchè il focus di questo progetto venga mantenuto e non si rischi di effettuare

interessi altrui. Con un buon progetto in mano i fondi da parte dello Stato si

trovano. Se vi è un progetto verrà dato il via libera per la ricerca di finanziamenti.


Conclusioni dell’incontro


  • L’ambasciatore è incaricato per la stesura del verbale dell’incontro.

  • Deve essere effettuato lo studio del territorio e una volta ottenuto un possibile progetto questo potrà essere finanziato, per questo si prevede un viaggio in Senegal a Novembre.

  • È necessario realizzare una lettere d’interesse per indicare quando verrà effettuato il viaggio e con quante persone. La lettera va inoltrata a

  • Madame Mariama Drame che si occuperà di organizzare il viaggio in Senegal, includendo la visita alle tappe indicate e fissando gli incontri previsti.

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