Introduzione al progetto – Documento preliminare all’incontro
L’incontro di oggi mira a portare a conoscenza dell’On. Ministro della Repubblica
del Senegal il progetto in corso, volto a migliorare le condizioni di vivibilità della
popolazione residente in Casamance e non solo, da parte della FACE
(Federazione delle Associazioni Casamancesi all’estero), dei Partenari ICARE,
MUSOCO e dei Dipartimenti di Ziguinchor, Oussouye, Bignona, Sedhiou e Kolda
della Casamance, in collaborazione con il Prof. Sarti (Prof. Ordinario di Rischio
Geologico e Climatico Università Politecnica delle Marche), l’Ing. Tosini
(Direttore Fondazione Ca’ Vendramin e Rappresentante di Deltamed –
Associazione che unifica i delta delle zone umide litoranee del Mediterraneo) e il
Dott.re Aleksander Zaremba (Consulente per lo sviluppo rurale).
L’obiettivo è di sviluppare un progetto volto alla produzione agricola di riso ed
altre colture, utili a garantire l’approvvigionamento alimentare alla popolazione
casamancese. La Casamance, storicamente conosciuta come il granaio del
Senegal, da alcuni decenni ha subito un grave calo di produzione agricola a causa
dei cambiamenti climatici e della risalita del cuneo salino all’interno del fiume
Casamance e dei suoi marigot. Inoltre, l’acqua ormai pesantemente salinizzata,
produce la conseguente infertilità e desertificazione e dei terreni. La proposta è
quindi di fare uno studio approfondito nell’area della Casamance, mettendo in
campo diverse competenze e conoscenze partendo dagli studi prodotti in questi
decenni, per avere innanzitutto un quadro generale della situazione, ipotizzando
di conseguenza un insieme di soluzioni, per poi focalizzarsi su progetti pilota.
La riunione ha l’obiettivo di presentare la proposta all’On. Ministro e di mettere a
conoscenza le Istituzioni senegalesi, del progetto messo in campo per la
Casamance. La presenza dell’On. Ministro dimostra l’interesse per i progetti
ipotizzati dalle Onlus senegalesi e dai partner internazionali, ed è fondamentale
come valore aggiunto per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Di seguito una breve sintesi sulla nascita di questo progetto.
La collaborazione tra gli enti sopracitati è nata perché le ONLUS italiane che
lavorano per la Casamance fungono da intermediari tra i dipartimenti senegalesi
di Ziguinchor, Bignona, Sedhiou, Oussuye e Kolda aderenti al progetto e gli altri
membri italiani ed esteri che vi collaborano.
In particolare, visti gli obiettivi della Fondazione Ca’ Vendramin e l’Associazione
Deltamed, relativi alle tematiche di natura idraulica, costiera, ambientale, oltre
che economica e sociale connessi agli insediamenti umani e alle esperienze di
lavoro con altri ambiti deltizi che presentano tematiche simili, sono state
interpellate per realizzare un progetto di collaborazione tra enti, al fine di
rispondere alla salinizzazione del territorio in Casamance. La Fondazione Ca’
Vendramin ha risposto positivamente a questo appello, dal quale ne è derivato
un primo incontro tra L’Ing. Tosini, Direttore della Fondazione Ca’ Vendramin in
rappresentanza anche di DELTAMED, e le ONLUS partecipanti al progetto.
L’incontro ha sostanzialmente sancito un rapporto di collaborazione stipulato a
partire dal 20 Maggio 2014 tra le Onlus sopracitate, la Fondazione Ca’
Vendramin ed il suo Comitato Scientifico. Infatti, l’esperienza avuta con il Delta
del Po e con altri ambiti deltizi, nelle quali sussistono problematiche simili a
quelle della Casamance, è utile a fornire un cospicuo apporto di conoscenze ed
esperienze per il presente progetto, anche tramite il Comitato Scientifico della
Fondazione stessa.
Successivamente è stato realizzato un incontro il 5 dicembre 2014, tra il
Comitato Scientifico della Fondazione Ca’ Vendramin, le ONLUS appartenenti al
progetto e alcuni delegati senegalesi, tra cui il presidente della provincia di
Bignona Mamina Kamara. Da questo evento è stata redatta un lettera d’intenti tra
la Fondazione e gli enti appartenenti al progetto.
La Fondazione Ca’ Vendramin inoltre, è membro dell’Associazione Deltamed,
costituitasi il 06/12/2002 presso l'Istituto Agroambientale Terre dell'Ebro
(Amposta-Spagna ), nata su iniziativa della Comunidad General de Regantes del
Canal della Derecha del Ebro ( Spagna ) e del Consorzio di bonifica Delta Po
Adige di Taglio di Po. L’Associazione raggruppa persone giuridiche
rappresentanti dei delta delle zone umide litoranee del Mediterraneo, allo scopo
di interscambiare esperienze e conoscenze sulle problematiche del territorio,
dell'ambiente, oltre che dell'agricoltura sostenibile. Il 24 Settembre 2015 si è
quindi tenuto un Incontro a Ferrara tra il Presidente della FACE e alcuni
rappresentanti di Deltamed, tra cui l'Ing. Tosini e il Presidente di DeltaMed
Manuel Masià, per sottoscrivere la richiesta di adesione dei dipartimenti di
Ziguinchor, Sedhiou, Bignona, Kolda e Oussouye, a Deltamed. È stato quindi
sottoscritto un primo accordo per l’adesione dell’estuario del Casamance a
Deltamed.
Va però ricordato che prima del progetto sopracitato, vi sono stati anche altri
interventi sorti a partire dal 2008, anno di nascita della FACE. I lavori effettuati
riguardano la lotta contro la salinizzazione della Casamance, seguiti in
particolare da I Care Onlus che ha sede a Treviso, oltre che la ristrutturazione
del Liceo agricolo a Bignona, con il contributo della Regione Veneto e dei
Comune di Casier e di Conegliano, in Provincia di Treviso, dove risiede una
numerosa rappresentanza della Comunità dei Casamancesi in Italia. Inoltre,
sono in corso di sviluppo dei progetti per garantire l’approvvigionamento idrico
in alcuni quartieri del villaggio di Kathiamba, oltre che presso le isole di
Karabane e Karone, poiché in alcune aree sussiste l’impossibilità di avere acqua
potabile. Per tanto, va detto che questo progetto in realtà fa parte di un
programma avviato nel 2008.
Facciamo quindi presente all’On. Ministro di considerare che, nonostante siano
stati avviati tali progetti, le Onlus Italiane, i dipartimenti Senegalesi, ma
soprattutto gli immigrati in Italia e all’estero, necessitano di ulteriore supporti.
Questi anni di esperienza ci hanno insegnato che è necessario mettere in sinergia
tutte le forze che operano in questo ambito se vogliamo salvare e sviluppare il
territorio. È infatti possibile che ci siano zone che non sono a conoscenza di tutti
i progetti in corso. Manca purtroppo una forte collaborazione e comunicazione
tra membri ed amministrazioni della stessa Regione. Per questo è necessario
creare una rete strutturata, in modo tale da avere a disposizione best practices
affinchè si realizzi un’unione programmatico/progettuale nei vari territori.
I proponenti stanno valutando di organizzare entro il corrente anno 2017 una
missione in Casamance, per poter visitare l’area e iniziare uno studio sulla stessa,
alla presenza dei tecnici dei Comitati Scientifici delle Fondazioni Ca’ Vendramin e
Deltamed, per poter analizzare in modo complessivo il territorio della
Casamancce. Pertanto, prevediamo che la delegazione sia composta da
tre/quattro tecnici del Comitato Scientifico e di Deltamed, per poter toccare con
mano la realtà del problema e avviare una collaborazione tra tecnici cooperanti e
tecnici/studiosi locali, al fine di dimostrare l’utilità e indispensabilità della
cooperazione tra tutti gli attori: Istituzioni, Enti di Ricerca, Autonomie Locali,
Associazioni e ONG operanti negli stessi territori, Associazioni dei migranti
senegalesi e della Casamance in Europa, anche per l'individuazione delle
necessarie fonti di finanziamento.
Per realizzare ciò, è necessario avere il consenso e la collaborazione delle
Autorità Governative e in particolare dei Ministeri dell'Agricoltura e degli altri
Ministeri competenti, affinchè il viaggio in Casamance sia proficuo e possa
confermare che la collaborazione è di beneficio per il territorio. E' urgente che
la collaborazione abbia avvio anche lungo tutta l'asta del fiume Casamance.
Chiediamo quindi l’approvazione ed il sostegno dello Stato Senegalese e sarà
nostra cura informare e avere l'appoggio anche dell’Ambasciata Italiana in
Senegal.
Programmi di questo livello e dimensione, che possono incidere in modo
significativo nello sviluppo del Senegal e in genere dei paesi dell'Africa Sud
Sahariana, rientrano negli obbiettivi delle politiche di cooperazione allo sviluppo,
per creare le condizioni per un più equo sviluppo del Pianeta, affinché le
popolazioni, e soprattutto i giovani, non siano costrette ad emigrare, molto
spesso anche a rischio della vita, privando i propri Paesi delle forze migliori. Ciò
è possibile, lo ribadiamo, se c'è condivisione, unità di intenti, trasparenza e
fiducia tra tutte le parti.
Infine, vista la disponibilità da parte del Prof. Sarti che ha esperienza nella
realizzazione di progetti in Vietnam, Myanmar, Indocina, relativi la Cooperazione
Sud Sud, che hanno tematiche simili a quelle della Casamance, oltre che del Dott.
Zaremba, che ha vasta esperienza all’interno della FAO in particolare sullo
sviluppo degli ambiti rurali, anche per la ricerca della via più adatta per ritrovare
fondi per finanziare questo progetto, chiediamo il sostegno da parte del governo
alle azioni che proponiamo. Facciamo inoltre presente che la Fondazione Ca’
Vendramin ha stipulato una convenzione con la FAO e si è resa disponibile a
mettere in campo le competenze per poter condividere idee e sviluppare azioni,
anche tramite il coinvolgimento di DeltaMed.
Minuta del 27 Aprile 2017
Ministro Papa Abdoulaye Seck
Ci sono 2 punti fondamentali da considerare:
Attualmente c’è una tendenza all’esodo rurale verso le città in Senegal, ma l’obiettivo è di ribaltare questa situazione, facendo si che dalle città la popolazione tenda a spostarsi verso i villaggi.
L’intenzione politica è di far si che sia possibile la gestione dei terreni per lavorare la terra, in modo che gli emigrati possano tornare per lavorare il proprio territorio, permettendone la coltivazione.
Va considerato che “la terra è il petrolio della popolazione del Senegal”.
Il problema è che le superfici arabili sono diminuite a causa della salinizzazione e
dell’erosione superficiale, ma allo stesso tempo la popolazione è aumentata. Di
conseguenza la riduzione del terreno a disposizione comporta più difficoltà. Va
considerato che nel 1960 la popolazione mondiale aveva ‘a disposizione’ 0,50 ha
di terreno/persona e si prevede che nel 2050 il terreno disponibile a persona
sarà di 0,25 ettari, a causa dell’incremento della popolazione mondiale.
Il futuro dell’agricoltura in Africa dipende fortemente da una buona
organizzazione, perchè la degradazione delle terre costa un punto di PIL all’anno.
Il punto è, capire quali siano le tecniche di sviluppo più adeguate per la
Casamance per ridurre la salinità e quali possono essere le soluzioni migliori per
il territorio. Attualmente vengono utilizzati 3 mezzi principali per limitari i danni
provocati dall’intrusione salina:
La realizzazione di dighe che impediscono il passaggio dell’acqua (ad esempio in pietra, o mediante sacchi di sabbia che creano una barriera);
La realizzazione di barriere dotate di aperture manuali;
L’utilizzo di vegetazione particolarmente resistente alla salinità come mangrovie e vetiver, che sviluppano radici profonde e assorbono la salinità.
La soluzione è quindi l’utilizzo di esperienze che permettano di lottare contro la
salinizzazione. In particolare, è necessario acquisire esperienze relativamente
alla creazione di dighe antisale, dighe di pietra o terra e opere idrauliche.
Bisogna lavorare in particolare sullo sviluppo di 3 settori:
Ecologico;
Della biodiversità (permettere di selezionare varietà di colture che siano più tolleranti alla salinità);
Tecnico.
La Casamance ha una particolarità perché attualmente ha una pluviometria di
800/1000 mm annui, che risulta un vantaggio rispetto al passato.
Bisogna lottare contro la salinità, altrimenti la popolazione rischia di diventare
ancora più povera.
Va ricordato come la Casamance sia stato il granaio del Senegal e quindi è
necessario ridare vocazione agricola al Senegal.
Stiamo producendo strategie e tecniche per rendere autosuficienti i villaggi,
perché arrivando a trovare le soluzioni adeguate possiamo ridare una vita
migliore alla popolazione.
Viene riconosciuta la complessità del problema in Casamance, perché anche lo
stato senegalese non sa dove partire per poter risolvere i problemi. E’ felice di
questa proposta e contatto, perché favorisce la loro politica per arrivare a
trovare la soluzione ideale per il territorio.
È necessario “andare velocemente e bene”. Lo Stato è già convinto e pronto per
procedere, non solo dal punto di vista governativo ma anche dal punto di vista
scientifico.
È possibile contare sull’appoggio di Mariama Drame, Direttrice Generale de
l’ANCAR (Agence National de Conseil Agricol et Rural) e dell’Ambasciatore
Mamadou Saliou DIOUF, perché hanno l’incarico di seguire il progetto e
collaborare con i i partner affiliati.
Saranno inoltre il tramite per enti ed istituti presenti in Senegal:
ISRA
Istituto Nazionale di Pedologia
etc.
Bisogna avere un quadro complessivo della situazione per poter intervenire. È
necessario quindi un viaggio per poter avere un’idea ed effettuare uno studio
complessivo del territorio, per poter operare. Vanno quindi fornite indicazioni
sulle date del viaggio, i componenti della delegazione, in modo tale che il viaggio
previsto venga poi organizzato per garantire lo scambio di conoscenze.
Lavorare via mail non è sufficiente, bisogna andare sul territorio. Non è via mail
che si può risolvere questo problema.
Lo stato è d’accordo sul lavoro previsto, ma ci vuole un buon progetto. Una volta
che sarà sviluppato un buon progetto questo potrà essere finanziato. Il problema
attualmente è che mancano buoni progetti.
La richiesta di finanziamenti a vari enti per il momento deve essere evitata,
affinchè il focus di questo progetto venga mantenuto e non si rischi di effettuare
interessi altrui. Con un buon progetto in mano i fondi da parte dello Stato si
trovano. Se vi è un progetto verrà dato il via libera per la ricerca di finanziamenti.
Conclusioni dell’incontro
L’ambasciatore è incaricato per la stesura del verbale dell’incontro.
Deve essere effettuato lo studio del territorio e una volta ottenuto un possibile progetto questo potrà essere finanziato, per questo si prevede un viaggio in Senegal a Novembre.
È necessario realizzare una lettere d’interesse per indicare quando verrà effettuato il viaggio e con quante persone. La lettera va inoltrata a
Madame Mariama Drame che si occuperà di organizzare il viaggio in Senegal, includendo la visita alle tappe indicate e fissando gli incontri previsti.
Comments