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Incontro a Roma con Ambasciatore del Senegal in Italia 30.03.18






Presentazione dei presenti - Primi spunti di discussione


Sarti

L’incontro ha l’obiettivo di presentare l’idea da parte delle Onlus senegalesi di

sviluppare un progetto volto alla produzione agricola di riso ed altre colture, utili

a garantire l’approvvigonamento alla popolazione casamancese. L’impossibilità

di produzione agricola è dovuta alla risalita del cuneo salino all’interno del fiume

Casamance e dei suoi marigot. Inoltre, l’acqua ormai pesantemente salinizzata,

comporta la conseguente salinizzazione dei terreni.


L’idea di massima è quindi di fare uno studio approfondito sull’area della

Casamance, mettendo in campo diverse conoscenze e focalizzandosi poi su

progetti pilota che permettano lo sviluppo del progetto.


Il meeting ha l’obiettivo di presentare l’idea all’On. Ambasciatore e portare a

conoscenza le istituzioni senegalesi del progetto messo in campo per la

Casamance. La presenza dell’On. Ambasciatore dimostra l’interesse per i progetti

ipotizzati dalle onlus senegalesi da parte dello Stato, ed è importante come

valore aggiunto per la realizzazione del presente progetto.


Tosini

Essendo Direttore della Fondazione Ca’ Vendramin e avendo stipulato una

convenzione con la FAO, è disponibile a mettere in campo le forze per poter

condividere idee e sviluppare azioni, anche tramite DeltaMed, poiché la

Fondazione ne è membro.


L’esperienza avuta con il Delta del Po e con altri ambiti deltizi, nelle quali

sussistono problematiche simili a quelle della Casamance, è utile a fornire un

cospicuo apporto di conoscenze ed esperienze per il presente progetto, anche

tramite il Comitato Scientifico della Fondazione stessa.


Zaremba

Il lavoro effettuato e in corso in Vietnam, Indocina e Myanmar, sia per migliorare

la gestione dell’intrusione salina, che per migliorare lo sviluppo delle terre

rappresenta un esempio di possibili azioni che possono essere attuate.

Inoltre, l’esperienza avuta per decenni con la FAO può essere utile a

comprendere al meglio quale sia il canale di finanziamento ottimale, per poter

perseguire questo progetto.


Girardi

L’idea delle associazioni è quella di effettuare uno studio sul territorio della

Casamance per poter concentrarsi poi su aree più limitate, al fine di permettere

nuovamente la coltivazione alle popolazioni e garantire loro la possibilità di

poter vivere nella propria terra.


Il Casamance è un fiume caratterizzato da una risalita della salinità di 200 km, in

territori caratterizzati dalla coltivazione del riso, del mango e dell’orticoltura.

Oltre all’elevata salinità del territorio, alla limitatezza di dilavare il terreno causa

scarse pendenze e alla ridotta piovosità a partire dagli anni 70, il territorio è

caratterizzato anche da elevata salinizzazione e acidificazione del terreno.

L’estuario della Casamance inoltre si presenta fortemente frastagliato e questo di

conseguenza rende difficoltoso impedire l’intrusione salina nel territorio.


Attualmente sussistono già alcuni progetti nella regione, che operano in una

modalità puntuale. Questi si collocano nella zona di Sedhiou, all’interno della

vallata del Tanaf con il progetto Balouo Salo; vi è inoltre il progetto PAPSEN, che

invece si colloca nell’area di Kolda, andando a ricoprire diverse vallate. Vi sono

poi altri piccoli progetti puntuali, che però non includono una visione d’insieme.


Rasera

Sono diversi i progetti in corso nel territorio della Casamance, tra qui quello di

Kathiamba, ove sussiste la volontà di realizzare una rete idrica tra due quartieri

di un villaggio, per garantire la possibilità di approvigionamento idrico.


È stato realizzato inoltre un liceo agricolo a Bignona, per garantire la possibilità

d’istruzione ai giovani casamancesi e di conseguenza lo sviluppo dell’agricoltura.


E’ inoltre in corso la realizzazione di un nuovo villaggio in Casamance di oltre

600 abitazioni per coloro che torneranno in patria.

L’obiettivo è poi quello di limitare l’emigrazione e dar modo alla popolazione di

sopravvivere nel loro territorio originario, senza dover essere strappati dalla

propria terra e rischiare la morte in mare. Inoltre il progetto in campo

permetterebbe la possibilità di ridurre la percentuale di giovani ribelli che non

hanno possibilità di vivere adeguatamente in Casamance.


Lamine Diedhiou

La FACE da sola non è in grado di gestire il progetto, è quindi necessario

l’apporto dello Stato senegalese. Dal 2008 la FACE è sul campo per agire per la

Casamance e con il presente progetto si auspica di poter agire con azioni

concrete.

E’ fortemente necessaria una collaborazione tra tecnici del Comitato Scientifico

della Fondazione Ca’ Vendramin e di Deltamed con i tecnici senegalesi, per

arrivare a trovare una soluzione al fenomeno della salinizzazione.


Ambasciatore

Considera ottimale la realizzazione di questo progetto, bensì sia necessaria

l’approvazione da parte dello Stato.


Si prevede quindi un incontro a fine Aprile (tra il 24 e il 28 Aprile) con il

Ministro dell’Agricoltura senegalese a Roma, presso l’Ambasciata senegalese o

presso altra sede. L’incontro ha l’obiettivo di presentare l’idea di progetto per la

Casamance e richiedere l’approvazione da parte dello stato nella realizzazione

dello stesso. Inoltre, il Ministro dovrebbe fornire dei canali che indicano da dove

possa provenire il finanziamento per il presente progetto.


Fansou Sane

Dal 20 Aprile andrà in Senegal e quindi è fondamentale la sua presenza

all’incontro per dare conoscenza delle fasi del progetto in corso alle autorità

locali, affinchè possa diffondere le conoscenze anche tra le istituzioni della

Casamance.


In questo modo informerà della possibilità che alcuni tecnici italiani ed esteri

possano raggiungere la Casamance per avviare il progetto.


Azioni previste a seguito dell’incontro


On. Ambasciatore Mamadou Saliou DIOUF

Cercherà di mettere in campo la possibilità di far tenere un incontro con i

presenti con il Ministro dell’Agricoltura senegalese tra il 24 e il 28 Aprile a Roma.

Lamine Diedhiou- Stefania Girardi

Coordinazione per l’incontro previsto tra il 24 e 28 Aprile con il Ministro

dell’Agricoltura senegalese per la presentazione del progetto.

Massimo Sarti

Prosecuzione del progetto in Vietnam, con ricerca di possibilità di sviluppo dello

stesso tra Vietnam e Senegal tramite la Cooperazione Sud Sud.

Lino Tosini

E’ previsto un convegno il 22 Settembre 2017 presso la Fondazione Ca’

Vendramin sui cambiamenti climatici, ove parteciperanno diversi relatori con

esperienze sulle tematiche presentate. Si ipotizza un incontro post convegno con

i relatori presenti, per approfondire la possibilità di sviluppo del progetto in

corso.

Sane Fansou

Diffusione in Senegal dell’incontro avvenuto a Roma.


Spunti di riflessione post incontro


Nello sviluppo del presente progetto è importante:

  • valorizzare i prodotti, attraverso la tipizzazione degli stessi, apponendoun marchio di produzione, come ad esempio, la produzione di prodotti ‘provenienti dalla lotta al sale’;

  • puntare anche sul miglioramento nutrizionale dei bambini e delle donneincinta, per garantire loro il massimo sviluppo, mantenendo una dieta più equilibrata;

  • garantire la formazione ai giovani senegalesi e informarli del progetto in corso;

  • fare formazione nelle scuole sul corretto apporto alimentare;

  • puntare alla valorizzazione delle donne e del loro lavoro;

  • promozione dell’associazionismo femminile con l’obiettivo di acquisire indipendenza, perché possono diventare il futuro dell’economia e della società africana; diffondere il microcredito;

  • rendere disponibili terreni agricoli in Casamance per permettere ai giovani di lavorare e rimanere nella propria terra, contrastando l’emigrazione selvaggia mediante progetti e percorsi che permettano di ancorare le persone al territorio, affinchè si sentano responsabili dello stesso;

  • diffondere orti rurali e urbani, anche per chi non ha molta terra perchè comunque avere un piccolo orto aiuta, grazie all’economia informale che viene a crearsi;

  • sviluppare la meccanizzazione, mantenendo comunque il lavoro manuale della popolazione, evitando il diffondersi di popolazioni straniere nel territorio;

  • promuovere le cooperative giovanili;

  • cercare di integrare il progetto ‘idraulico’ anche dal punto di vista sociale;

  • garantire l’approvvigionamento idrico d’acqua potabile;

  • far formazione sulla gestione dell’acqua dal punto di vista igienicosanitario, in particolare sulla gestione dei punti di approvigionamento idrico;

  • cercare di mantenere la biodiversità, evitando la monocoltura.

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