Presentazione dei presenti - Primi spunti di discussione
Sarti
L’incontro ha l’obiettivo di presentare l’idea da parte delle Onlus senegalesi di
sviluppare un progetto volto alla produzione agricola di riso ed altre colture, utili
a garantire l’approvvigonamento alla popolazione casamancese. L’impossibilità
di produzione agricola è dovuta alla risalita del cuneo salino all’interno del fiume
Casamance e dei suoi marigot. Inoltre, l’acqua ormai pesantemente salinizzata,
comporta la conseguente salinizzazione dei terreni.
L’idea di massima è quindi di fare uno studio approfondito sull’area della
Casamance, mettendo in campo diverse conoscenze e focalizzandosi poi su
progetti pilota che permettano lo sviluppo del progetto.
Il meeting ha l’obiettivo di presentare l’idea all’On. Ambasciatore e portare a
conoscenza le istituzioni senegalesi del progetto messo in campo per la
Casamance. La presenza dell’On. Ambasciatore dimostra l’interesse per i progetti
ipotizzati dalle onlus senegalesi da parte dello Stato, ed è importante come
valore aggiunto per la realizzazione del presente progetto.
Tosini
Essendo Direttore della Fondazione Ca’ Vendramin e avendo stipulato una
convenzione con la FAO, è disponibile a mettere in campo le forze per poter
condividere idee e sviluppare azioni, anche tramite DeltaMed, poiché la
Fondazione ne è membro.
L’esperienza avuta con il Delta del Po e con altri ambiti deltizi, nelle quali
sussistono problematiche simili a quelle della Casamance, è utile a fornire un
cospicuo apporto di conoscenze ed esperienze per il presente progetto, anche
tramite il Comitato Scientifico della Fondazione stessa.
Zaremba
Il lavoro effettuato e in corso in Vietnam, Indocina e Myanmar, sia per migliorare
la gestione dell’intrusione salina, che per migliorare lo sviluppo delle terre
rappresenta un esempio di possibili azioni che possono essere attuate.
Inoltre, l’esperienza avuta per decenni con la FAO può essere utile a
comprendere al meglio quale sia il canale di finanziamento ottimale, per poter
perseguire questo progetto.
Girardi
L’idea delle associazioni è quella di effettuare uno studio sul territorio della
Casamance per poter concentrarsi poi su aree più limitate, al fine di permettere
nuovamente la coltivazione alle popolazioni e garantire loro la possibilità di
poter vivere nella propria terra.
Il Casamance è un fiume caratterizzato da una risalita della salinità di 200 km, in
territori caratterizzati dalla coltivazione del riso, del mango e dell’orticoltura.
Oltre all’elevata salinità del territorio, alla limitatezza di dilavare il terreno causa
scarse pendenze e alla ridotta piovosità a partire dagli anni 70, il territorio è
caratterizzato anche da elevata salinizzazione e acidificazione del terreno.
L’estuario della Casamance inoltre si presenta fortemente frastagliato e questo di
conseguenza rende difficoltoso impedire l’intrusione salina nel territorio.
Attualmente sussistono già alcuni progetti nella regione, che operano in una
modalità puntuale. Questi si collocano nella zona di Sedhiou, all’interno della
vallata del Tanaf con il progetto Balouo Salo; vi è inoltre il progetto PAPSEN, che
invece si colloca nell’area di Kolda, andando a ricoprire diverse vallate. Vi sono
poi altri piccoli progetti puntuali, che però non includono una visione d’insieme.
Rasera
Sono diversi i progetti in corso nel territorio della Casamance, tra qui quello di
Kathiamba, ove sussiste la volontà di realizzare una rete idrica tra due quartieri
di un villaggio, per garantire la possibilità di approvigionamento idrico.
È stato realizzato inoltre un liceo agricolo a Bignona, per garantire la possibilità
d’istruzione ai giovani casamancesi e di conseguenza lo sviluppo dell’agricoltura.
E’ inoltre in corso la realizzazione di un nuovo villaggio in Casamance di oltre
600 abitazioni per coloro che torneranno in patria.
L’obiettivo è poi quello di limitare l’emigrazione e dar modo alla popolazione di
sopravvivere nel loro territorio originario, senza dover essere strappati dalla
propria terra e rischiare la morte in mare. Inoltre il progetto in campo
permetterebbe la possibilità di ridurre la percentuale di giovani ribelli che non
hanno possibilità di vivere adeguatamente in Casamance.
Lamine Diedhiou
La FACE da sola non è in grado di gestire il progetto, è quindi necessario
l’apporto dello Stato senegalese. Dal 2008 la FACE è sul campo per agire per la
Casamance e con il presente progetto si auspica di poter agire con azioni
concrete.
E’ fortemente necessaria una collaborazione tra tecnici del Comitato Scientifico
della Fondazione Ca’ Vendramin e di Deltamed con i tecnici senegalesi, per
arrivare a trovare una soluzione al fenomeno della salinizzazione.
Ambasciatore
Considera ottimale la realizzazione di questo progetto, bensì sia necessaria
l’approvazione da parte dello Stato.
Si prevede quindi un incontro a fine Aprile (tra il 24 e il 28 Aprile) con il
Ministro dell’Agricoltura senegalese a Roma, presso l’Ambasciata senegalese o
presso altra sede. L’incontro ha l’obiettivo di presentare l’idea di progetto per la
Casamance e richiedere l’approvazione da parte dello stato nella realizzazione
dello stesso. Inoltre, il Ministro dovrebbe fornire dei canali che indicano da dove
possa provenire il finanziamento per il presente progetto.
Fansou Sane
Dal 20 Aprile andrà in Senegal e quindi è fondamentale la sua presenza
all’incontro per dare conoscenza delle fasi del progetto in corso alle autorità
locali, affinchè possa diffondere le conoscenze anche tra le istituzioni della
Casamance.
In questo modo informerà della possibilità che alcuni tecnici italiani ed esteri
possano raggiungere la Casamance per avviare il progetto.
Azioni previste a seguito dell’incontro
On. Ambasciatore Mamadou Saliou DIOUF
Cercherà di mettere in campo la possibilità di far tenere un incontro con i
presenti con il Ministro dell’Agricoltura senegalese tra il 24 e il 28 Aprile a Roma.
Lamine Diedhiou- Stefania Girardi
Coordinazione per l’incontro previsto tra il 24 e 28 Aprile con il Ministro
dell’Agricoltura senegalese per la presentazione del progetto.
Massimo Sarti
Prosecuzione del progetto in Vietnam, con ricerca di possibilità di sviluppo dello
stesso tra Vietnam e Senegal tramite la Cooperazione Sud Sud.
Lino Tosini
E’ previsto un convegno il 22 Settembre 2017 presso la Fondazione Ca’
Vendramin sui cambiamenti climatici, ove parteciperanno diversi relatori con
esperienze sulle tematiche presentate. Si ipotizza un incontro post convegno con
i relatori presenti, per approfondire la possibilità di sviluppo del progetto in
corso.
Sane Fansou
Diffusione in Senegal dell’incontro avvenuto a Roma.
Spunti di riflessione post incontro
Nello sviluppo del presente progetto è importante:
valorizzare i prodotti, attraverso la tipizzazione degli stessi, apponendoun marchio di produzione, come ad esempio, la produzione di prodotti ‘provenienti dalla lotta al sale’;
puntare anche sul miglioramento nutrizionale dei bambini e delle donneincinta, per garantire loro il massimo sviluppo, mantenendo una dieta più equilibrata;
garantire la formazione ai giovani senegalesi e informarli del progetto in corso;
fare formazione nelle scuole sul corretto apporto alimentare;
puntare alla valorizzazione delle donne e del loro lavoro;
promozione dell’associazionismo femminile con l’obiettivo di acquisire indipendenza, perché possono diventare il futuro dell’economia e della società africana; diffondere il microcredito;
rendere disponibili terreni agricoli in Casamance per permettere ai giovani di lavorare e rimanere nella propria terra, contrastando l’emigrazione selvaggia mediante progetti e percorsi che permettano di ancorare le persone al territorio, affinchè si sentano responsabili dello stesso;
diffondere orti rurali e urbani, anche per chi non ha molta terra perchè comunque avere un piccolo orto aiuta, grazie all’economia informale che viene a crearsi;
sviluppare la meccanizzazione, mantenendo comunque il lavoro manuale della popolazione, evitando il diffondersi di popolazioni straniere nel territorio;
promuovere le cooperative giovanili;
cercare di integrare il progetto ‘idraulico’ anche dal punto di vista sociale;
garantire l’approvvigionamento idrico d’acqua potabile;
far formazione sulla gestione dell’acqua dal punto di vista igienicosanitario, in particolare sulla gestione dei punti di approvigionamento idrico;
cercare di mantenere la biodiversità, evitando la monocoltura.
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